Via A.Doria 12, 08047 Tertenia NU
Nasce a Tertenia il 1 gennaio 1898 da Vincenzo Manca e Severina Melis. È il secondo di otto figli. Lascia presto la scuola per aiutare la famiglia.
Durante la Prima Guerra Mondiale si arruola nel Genio. In trincea si esercita lavorando a sbalzo i bossoli delle granate. Alla fine del conflitto lavora nella bottega di uno scultore cimiteriale a Cagliari.
Si trasferisce a Roma dove collabora con Carlo Fontana alla realizzazione della Quadriga dell’Unità del Vittoriano. Lavorare nel grande cantiere dell’Altare della Patria gli consente anche di pagarsi gli studi. Si iscrive all’Istituto superiore di Belle Arti dove segue le lezioni di Ettore Ferrari, Angelo Zanelli e Pietro Canonica.
Realizza le prime sculture autonome: L’abbandono e Clelia. Il suo esordio nella Mostra del Circolo Universitario Cattolico, a Cagliari, viene accolto positivamente dalla critica.
Esegue la targa in bronzo La Sacrificata, per i caduti di Tertenia, il gesso l’Eroe e un bozzetto per il Monumento ai caduti a Tortolì (mai realizzato).
Si diploma all’Istituto di Belle Arti e accede al quinto anno di specializzazione, sotto la guida di Pietro Canonica. Realizza Studio di Nudo, un busto maschile di grandi dimensioni.
Esegue Il Condottiero e in ottobre partecipa a Roma al concorso per il Monumento ai finanzieri caduti durante la prima guerra mondiale.
Diplomatosi all’Accademia, partecipa con la scultura Cuffietta Sarda e altre opere alla XCII Esposizione della Società Amatori e Cultori di Belle Arti di Roma, nella Sala Sarda allestita da Melkiorre Melis. I suoi più importanti mecenati sono i Conti Leopardi. Esegue una targa commemorativa del fallimento dell’attentato di Tito Zaniboni a Mussolini, avvenuto l’anno prima, che viene collocata a Palazzo Chigi. Dona a Mussolini una piccola effige in bronzo dedicata a San Francesco, realizzata in occasione del settecentenario della morte del Santo.
L’Associazione Nazionale Combattenti dona a Mussolini l’opera il Condottiero. In questa occasione Manca è ricevuto a Roma. Partecipa a due concorsi a premio dell’Accademia di San Luca con un Monumento al Finanziere e una Flagellazione di Cristo. Si perfeziona presso Carlo Fontana, Ermenegildo Luppi e Pietro Canonica. Esegue diversi ritratti per l’alta società romana, tra cui quello di Anna d’Orléans in abito nuziale. Nel 1928 espone diverse opere nella Mostra d’Arte “Caldanzano”, a Cagliari. Prepara un bozzetto per un monumento ai caduti di Cagliari, mai realizzato.
Esegue un Redentore in marmo per l’Esposizione Internazionale di Barcellona. La Statua della Provincia di Nuoro, prevista per lo Stadio dei Marmi del Foro Mussolini a Roma (oggi Foro Italico), viene scartata. Giulio Gatti Casazzza, direttore del Metropolitan Opera House di New York, lo invita a trasferirsi negli Stati Uniti, ma a causa del numero limitato dei visti la partenza è rimandata.
Partecipa alla I Mostra Sindacale sarda a Sassari.
Ottiene il visto e si reca per la prima volta a New York. Gatti Casazza lo introduce nell’alta società locale e gli procura delle commissioni. I rapporti tra i due si logorano l’anno dopo, quando a causa di una scultura non pagata, Albino intenta una causa al suo mecenate (persa poi nel 1945). A questo periodo risale un busto di Washington eseguito in occasione del bicentenario della nascita. Chiede l’estensione del permesso di soggiorno, senza successo.
Torna a Roma con l’idea di preparare una mostra personale da presentare a New York alla fine dell’anno. Ispirato dallo scultore americano Paul Manship, comincia la produzione di piccole sculture decorative. Esegue su commissione un secondo busto del Duce, realizzato in più copie. Vince il concorso per la decorazione del Palazzo della Legione dei Carabinieri a Cagliari e partecipa alla prima fase del concorso per il monumento al Duca d’Aosta a Torino.
Esegue una lunetta per un monumento funerario al Verano e partecipa al Concorso della Regina, indetto in ricordo della Prima Guerra Mondiale.
A Roma, nello studio di via Margutta 54, realizza un altro busto di Mussolini donato alla Galleria d’Arte Moderna di Littoria. Una copia viene acquistata dal sottosegretario agli interni Guido Buffarini Guidi.
Il podestà di Castagneto Carducci (vicino a Livorno) gli commissiona un busto di Carducci per il centenario della nascita del poeta. Espone alla II Quadriennale di Roma la scultura Fanciulla dormiente.
Per alcuni mesi presta servizio come incaricato di Ornato disegnato al Liceo Artistico di Roma. Il 13 giugno sposa a Roma Tullia de Nicola. Inizia a lavorare ad un ritratto equestre del Duce, prima idea per Il Duce che brandisce la spada dell’Islam. Realizza la scultura animalier Gazzella e Fico d’India. Conosce Pietro Antonio Manca, artista sardo in questo periodo residente a Roma e realizza altre sculture di animali come Tigre in bronzo.
Presenta al Re e al Duce la targa in bronzo Gli artefici dell’Impero. Gazzella e fico d’India (1936) vince il primo premio nella sezione dedicata agli animali alla Mostra del sindacato fascista di belle arti del Lazio, ai Mercati Traianei (in cui espone anche due Cervi). Dona a Mussolini il bronzo Il Duce brandisce la spada dell’Islam. La moglie Tullia, impiegata alla sede romana della MGM, perde il lavoro in seguito alle leggi protezionistiche sul cinema e sulle limitazioni al lavoro femminile. Nasce il figlio Vincenzo. Si rafforza l’idea di tornare negli Stati Uniti, anche dopo la delusione per la mancata assegnazione di una cattedra al Liceo Artistico di Roma. La partenza avviene a dicembre. Il governo Italiano copre le spese di viaggio e lo raccomanda all’ambasciatore italiano a Washington. Non farà più ritorno in Italia.
Espone Gazzella e fico d’India nel Padiglione italiano della New York World Fair.
Tiene una mostra personale nel Salone dell’Italian Line del Rockefeller Center. Nella presentazione del catalogo, lo scultore Angelo Zanelli, suo maestro, lo definisce “uno scultore istintivo di animali, [che] possiede la grande virtù di scoprire il lato divino nella natura vivente”. Si trasferisce a East Orange, nel New Jersey.
Vince un premio del Montclair Art Museum e uno dell’American Artists Professional League. Espone al Newark Museum.
Sotto la guida di Alphonse La Paglia si dedica all’oreficeria, attività che continuerà fino agli anni Sessanta. Esegue il rilievo Wild Duck and Deer nell’Ufficio Postale di Lyons, Ohio, nell’ambito del Federal Art Project, il programma di sostegno agli artisti parte del New Deal di Roosevelt. Realizza la Venere Americana.
È eletto membro della Allied Artists of America, ed espone nella rassegna dell’associazione, vincendo il Julia S. Kahn Memorial Award per la Fanciulla Dormiente.
Ottiene la cittadinanza americana.
Tornato a New York, acquista lo studio appartenuto allo scultore Herbert Adams, al numero 113 di West Fifth Street, nel Greenwich Village.
Esegue due ritratti di Franklin Delano Roosvelt, amatissimo presidente americano, deceduto nel 1945. Viene raggiunto in America da Tullia e dal figlio.
Probabilmente è in questo momento che realizza il ciclo di rilievi La Grande Contesa (una datazione alternativa potrebbe essere il biennio 1952 – 1953).
Ottiene l’Award of the Allied Artists of America e diventa membro della National Sculpture Society. Una copia di Gazzella e fico d’India è acquistata e collocata nel Bookgreen Garden a Georgetown (South Carolina).
In occasione della Convention nazionale repubblicana, che vedrà prevalere Dwight David Eisenhower, Manca realizza i bozzetti per un ciclo decorativo dedicato alla battaglia elettorale fra Repubblicani e Democratici, forse nella speranza, che però andrà delusa, di ottenere una commissione.
Esegue una medaglia commemorativa in onore del padre. A partire da questo periodo, la medaglistica diventa una delle sue principali attività e uno dei suoi ambiti di maggior successo.
Durante una notte di giugno, Albino Manca fa collocare a Central Park un suo nudo femminile in gesso, a grandezza naturale, che ritrae la danzatrice del ventre turca Nejla Ates. L’operazione causa scandalo (finendo sulle pagine di Life magazine) e la statua verrà prontamente rimossa dalle autorità.
Vince il concorso della National Sculpture Society per la realizzazione della Henry Hering Memorial Medal. L’anno dopo fonda la Contemporary Commemorative Medals Inc. per commercializzare le sue medaglie.
Completa il modello per la Diving Eagle al Battery Park.
Esegue le medaglie Aristotele che contempla il busto di Omero, esposta nel padiglione vaticano alla New York World’s Fair, e La Pietà di Michelangelo per il quarto centenario della morte dell’artista.
Il bronzo Tigre (1937), esposto alla 159 mostra annuale dell’Accademia di Belle Arti di Philadelphia, è acquistato dalla Fairmount Park Art Association. Riceve dall’Italian Historical Society l’incarico di realizzare il ritratto di Giovanni da Verrazzano per la base dell’asta della bandiera del Ponte di Verrazzano, che unisce Brooklyn e Staten Island. Vince il Premio Ellin P. Speyer della National Academy of Design per il bronzo Lady Gazelle.
Vince il concorso per The Gate of Life, il cancello in bronzo del Children’s Queens Zoo a Flushing Madows, Corona Park, New York.
Riceve ancora un riconoscimento, la Henry Hering Memorial Medal per la Diving Eagle. Continua la produzione di medaglie, tra cui quella dedicata Raffaello Sanzio e alla sua Madonna Alba.
Esegue la medaglia dedicata a Santa Elizabeth Seton e presenta il rilievo Eventful Journey al Lindsay Morris Memorial Prize.
Muore di cancro il 15 gennaio, e viene sepolto a Tertenia. Ottiene un premio postumo speciale per Gazzella e fico d’India alla mostra della National Sculpture Society.
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