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Come tanti artisti della sua generazione, Manca vede nel partito fascista e nella volontà autocelebrativa di quest’ultimo un’occasione per affermarsi professionalmente. Negli anni romani abbraccerà una scultura celebrativa e muscolare, ottenendo alcune commissioni pubbliche, ma rimanendo sostanzialmente ai margini degli interessi del regime.
È da questa situazione di insoddisfazione e precarietà economica che nasce il desiderio di emigrare negli Stati Uniti: quell’America terra di opportunità in cui tutto sembra possibile.
La sua formazione accademica e l’iniziale appoggio del governo italiano consentono ad Albino Manca di inserirsi nell’ambiente americano, in particolare nel campo della scultura e nella ritrattistica. Restando sempre fedele ai suoi modelli, e accentuando anzi i riferimenti all’arte rinascimentale, aggiornati però in senso decorativo, lo scultore riuscirà a ricavare per sè una nicchia di mercato e il favore di una committenza facoltosa, dai gusti conservatori.
Il ritratto, la scultura animalier e la medaglistica saranno i tre campi nei quali Albino Manca riscuoterà il maggior successo. La Diving Eagle del monumento ai caduti in mare della Seconda guerra mondiale del Battery Park di New York è senza dubbio la sua opera più nota: ogni giorno migliaia di persone ci passano davanti, sostando per guardare in lontananza la Statua della Libertà; compare in foto, film e serie televisive, un landmark del paesaggio urbano della Grande Mela.
Il museo, nato dalla donazione testamentaria dell’artista al suo paese natale, racconta la vita e l’opera di Manca attraverso un percorso tematico che guida il visitatore alla scoperta di una vicenda umana e artistica che è anche una testimonianza della complessa e affascinante storia del Novecento.
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Museo Civico d’Arte Moderna “Albino Manca” © 2025. Tutti i diritti riservati/
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