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An Angel from Heaven strengthened Him [Un angelo dal cielo gli diede forza], fine anni Trenta – primi anni Quaranta
L’opera racconta un episodio del Nuovo Testamento, la sofferenza di Cristo nell’Orto del Getsemani. Angosciato per il destino che lo attende, Gesù riceve conforto da un angelo che lo abbraccia. La posa ad arco dei due soggetti comunica la drammaticità del momento. Il cambiamento rispetto alle sculture di tema sacro degli anni Trenta è chiaro: la rappresentazione realistica è messa da parte in favore della sintesi formale, più solenne e meno emotiva.
La citazione biblica testimonia l’influenza della cultura protestante, con cui Manca entra in contatto a partire dal primo soggiorno negli Stati Uniti.
(Matita e sanguigna su carta)
Una delle opere pubbliche più riuscite realizzate da Manca è il cancello di bronzo per il Queens Zoo, a Flushing Meadows – Corona Park, New York. Ad aggiudicarsi il concorso per la costruzione dello zoo del Corona Park è lo studio Clark & Rapuano. Albino Manca, che si occupa della decorazione del cancello, esegue moltissimi disegni preparatori. La fonte d’ispirazione è ovviamente la natura: habitat, piante e animali sono disegnati con interno naturalistico e gusto déco. La composizione rivela però anche un contenuto morale: le prede si oppongono ai predatori; gli animali simbolo del bene a quelli del male. Il cancello testimonia la capacità dell’artista di attingere per le sue opere anche dalla cultura di massa: nelle forme e nella stilizzazione delle figure si riconosce i riferimento a modelli disneyani.
Le medaglie, spesso frutto di commissioni, testimoniano i buoni rapporti di Albino Manca con l’alta società americana. Ma una delle prime prove dell’artista in questo campo ha un valore strettamente personale. Si tratta, infatti, della medaglia eseguita in ricordo del padre, Vincenzo Manca (1866 – 1952). La semplicità della composizione e le linee morbide che disegnano il profilo dell’uomo rendono il ritratto solenne ma allo stesso tempo affettuoso.
fine anni Quaranta – anni Cinquanta
Manca apprende le basi delll’oreficeria da Alphonse LaPaglia (1907 – 1953), un orafo di origine siciliana emigrato negli Stati Uniti nei primi anni Quaranta. Tra il 1947 e il 1951 LaPaglia lavora per la Jensen Inc. U.S.A, la filiale americana dell’omonima azienda con base a Copenaghen (in cui si era formato da giovane). Tipici dello stile di LaPaglia e della Jensen sono i motivi naturali e la predilezione per l’argento. Manca attinge da entrambi il gusto per la decorazione e la stilizzazione formale, ma il suo tocco personale è visibile nei passaggi finali della lavorazione, come la finitura a sbalzo degli elementi, l’incisione a bulino e il montaggio.
Tra gli oggetti in argento realizzati da Albino Manca ci sono anche oggetti decorativi come piatti e vasi.
Negli Stati Uniti, Albino si afferma non solo come scultore. A partire dagli anni Quaranta la sua produzione abbraccia alcuni ambiti che, apparentemente secondari, gli consentono grande libertà espressiva.
Durante un soggiorno nel New Jersey, a East Orange, apprende da Alphonse LaPaglia (1907 – 1953) l’arte dell’oreficeria. I gioielli realizzati in questi anni riprendono lo stile e l’estetica della Jensen Inc., l’azienda di origine danese specializzata nella lavorazione dell’argento, per cui LaPaglia in quel momento lavora. Tratto distintivo del marchio è l’uso di elementi decorativi ispirati alla natura, e anche le collane, le spille e i bracciali in argento eseguiti da Manca ripropongono motivi di questo tipo: foglie di quercia, tralci di vite e ghiande.
Negli anni Cinquanta l’artista si avvicina alla medaglistica, settore che non abbandonerà più e per cui otterrà importanti riconoscimenti. Manca ottiene commissioni per realizzare medaglie celebrative di personaggi politici, religiosi e particolari ricorrenze. Nel farlo mantiene uno stile classico, basato sulla rappresentazione realistica dei soggetti. Il successo è tale da consentirgli di aprire nel 1960 una sua società, la Contemporary Commemorative Medals Inc.
Sebbene con minore frequenza, Manca si dedica anche all’arte sacra. Già dagli anni Trenta esegue bassorilievi, crocifissi e sculture di piccole dimensioni ispirate alla Bibbia, con uno stile che guarda al Quattrocento italiano. Durante il periodo americano, invece, abbandona il linguaggio naturalistico per una maggiore stilizzazione decorativa.
I disegni in questa sala, variamente datati, esemplificano i molteplici interessi di Albino, dai ritratti mondani, agli studi di animali per le sculture animalier, ai progetti per argenterie e per le opere pubbliche, rivelando l’importanza che l’artista dava al disegno.
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